+ In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
Abbiamo già meditato, carissimi fedeli, sulla venuta del Bambino Gesù + nelle nostre anime, a Natale, in modo spirituale, ma bisogna sapere che, questa venuta spirituale nelle nostre anime è solo l’ombra della Sua venuta Sacramentale.
Sarebbe triste, davvero, di ricevere il Signore solo spiritualmente, alla Santa Festa di Natale, quando potremmo riceverLo anche sacramentalmente. Per questo, se siamo nel peccato mortale, dobbiamo confessarci prima di Natale, ma anche se siamo solo nel peccato veniale, dobbiamo confessarci per riceverLo più degnamente, il nostro Creatore e Signore, sotto il tetto del nostro cuore.
L’importanza dell’unione sacramentale al Bambino Gesù + è già evidente nel nome del luogo della Sua nascita, Betlemme, che significa “Casa del Pane”, non è un caso che Lui è nato in questo luogo, perchè nei progetti di Dio non esiste il “caso”, ma tutto avviene proprio secondo i consigli eterni di Dio, profetizzati dai Profeti, e in questo caso dal Profeta Michea e dichiarati dai pontefici Ebrei con le parole: “è da Betlemme che deve uscire il Capo di Israele”.
È nato, dunque, nella Casa del Pane Colui che disse di Se Stesso: “Io sono il pane vivo disceso dal Cielo”, e in un altro passo: “Questo è il pane disceso dal Cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono; chi mangia questo pane vivrà in eterno” (Gv.6).
In questo Tempo sacro di Avvento ci prepariamo, dunque, per l’unione sacramentale con Gesù Cristo + in forma di un piccolo Bambino, presentato a noi dalla Sua tenera Madre, l’incomparabile e Santissima Vergine Maria.
Nelle parole di Dom Guéranger: “Perchè questo Mistero si compia con maggior dolcezza, il dolce Frutto di Betlemme, si dispone dapprima a penetrare in noi sotto le sembianze di un Bambino, il più bello di tutti i figli dell’uomo. Lui vuole unirsi agli uomini perchè, essendo Lui la vita stessa, vuole che tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza, e perchè vuole trasformarci in Lui, in modo che non siamo più noi a vivere ma Lui che vive in noi”.
La realtà di questa unione sacramentale a Gesù Cristo + sotto la forma del Divino Bambino viene espresso in una esperienza mistica di Santa Faustina Kowalska, il cui Diario è da raccomandare a tutti. Scrive la Santa che: una volta durante la santa Messa, a lei apparve la Madonna con il Bambino Gesù e San Giuseppe e scrisse:
“La Madonna Santissima mi disse: – Eccoti il Tesoro più prezioso – e mi diede il Bambino Gesù. Gli dissi: – Io so che Voi siete il mio Signore e Creatore benchè siate così piccolo – Il Signore allungò le Sue braccia e mi guardò sorridendo. Il mio spirito era inondato di una gioia incomparabile. Gesù scomparve all’improvviso e la Santa Messa era giunta al momento di accostarsi alla Santa Comunione. Andai subito assieme alle suore a prendere la Santa Comunione con l’anima ripiena della Sua Presenza. Dopo la Santa Comunione sentii nel mio intimo queste parole: – Io sono nel tuo cuore quello stesso che hai tenuto in braccio-”
Carissimi fedeli, sappiamo bene che lo scopo della nostra vita è l’imitazione di Gesù Cristo +. Lui è il modello di ogni virtù, imitando Lui dunque, con l’aiuto della grazia, diveniamo perfetti. A Natale si presenta a noi come un Bambino per insegnarci, tra l’altro e senza dubbio, ad imitarLo anche come era da Bambino: semplice, trasparente, innocente, docile, umile, mite, dolce, amorevole. Che questo sia il nostro atteggiamento in Avvento, a Natale e sempre: verso altrui, ma soprattutto verso di Lui, per unirci più intimamente e più perfettamente a Lui spiritualmente, sacramentalmente, e dopo questa vita in terra, definitivamente in Cielo, alla gloria del Suo Santo Nome. Amen.