+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Osserviamo innanzitutto che la Festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo è stata soppressa dai fabbricatori del ‘Nuovo Rito’. Fu forse perché, nelle parole di Papa Benedetto XVI , l’uomo di oggi non intende più cos’è il sacrificio, o forse perché le letture della Festa parlano troppo chiaramente della sostituzione della fede giudaica con quella cristiana: un fatto che, grazia alle macchinazioni degli Ebrei, non viene più molto apprezzato dalla gerarchia né dal clero dei nostri tempi. Una cosa comunque è chiara: nessuno può essere salvato se non tramite il sacrificio di Cristo: sine sanguinis effusione non fit remissio – senza il versamento del sangue, non c’è perdono (Eb IX).
Lasciando da parte queste contingenze, dedichiamoci ora ad una breve meditazione sul significato del Preziosissimo Sangue del Signore.
Nell’Antico Testamento il sangue è simbolo della vita, e per questo appartiene a Dio solo, il Maestro della vita, e non va consumato dagli uomini. Nel Nuovo Testamento, il Sangue di Cristo, il Sangue preziosissimo, è similmente simbolo della vita, ossia della Sua Propria vita, ma in quanto il Suo Sangue viene versato in sacrificio, diviene inoltre simbolo della Sua vita versata in sacrificio per noi, cioè del santo sacrificio del monte Calvario.
Questo si vede nel Nuovo Testamento quando ad esempio san Paolo dice (citato sopra): ‘Senza il versamento del sangue, non c’è perdono’; quando san Pietro dice: ‘Voi siete stati redenti dal sangue prezioso di Cristo come di un agnello innocente ed immacolato’; e quando san Giovanni parla nell’Apocalisse del ‘Sangue di Cristo nel quale siamo redenti.’
Il senso sacrificale del Sangue si manifesta chiaramente anche durante la santa Messa, sopratutto alla consacrazione nelle parole: sanguis effundetur – il sangue sarà versato; e nelle parole calix sanguinis mei – il Calice del Mio Sangue. In questo secondo esempio, il calice rappresenta la Passione di Cristo, come nel giardino di Gethsemani, quando Egli chiese al Padre di toglierSi il calice.
Quando veneriamo il Preziosissimo Sangue, veneriamo dunque Nostro Signore Gesù Stesso, sacrificato per noi sul Monte Calvario, e per quello anche in ogni santa Messa, essendo la santa Messa nient’altro di questo stesso sacrificio reso presente anzi tempo sull’altare.
Che il Preziosissimo Sangue del Signore versato per amore di noi, che la Sua morte in Croce tra i dolori più atroci, divenga il tema preferito delle nostre più ardenti meditazioni e dei più ferventi slanci del cuore. Che infiammi il nostro cuore per amarLo e per consumarsi nel fuoco del Suo Proprio amore: per staccarci dal mondo, dai nostri rapporti troppo umani, e infine da noi stessi: per attaccarci solo a Lui; per svuotarci dal mondo e da tutte le sue glorie, pompe, e delizie ingannatrici, per riempirci solo di Lui. Che ferisca il nostro cuore, infine, col desiderio di abbandonare la nostra vita intiera per poter vivere colla sola Sua vita, alla Gloria del Suo santo Nome.
‘In Gesù buono, Vite nostra’, scrive san Bonaventura, ‘fiorisce la rosa vermiglia ed ardente: vermiglia del sangue della Passione, ardente del fuoco di amore, rorida della lagrime sparse dal dolce Gesù. ‘Egli, Gesù ottimo, l’allegrezza mia e gaudio degli angeli, pianse e fu contristato’.Dice san Paolo: ‘Nei giorni della Sua carne, avendo offerte preghiere e suppliche con forti grida e con lagrime, a Colui Che salvarLo poteva dalla morte, fu esaudito per la Sua riverenza (Eb 5.7). O mio cuore di sasso e non di carne, tu sai che il grande e l’ottimo Gesù, nei giorni della sua vita mortale, vissuta per me, fu madido di pianto, e tu non ti spetri? O cuore duro, hai sentito che si commosse per te fino alle lagrime Colui Che in eterno non si commoverà, e tu neppure adesso sei fino alle lagrime commosso?
‘… Pertanto, o cuore di diamante, immergiti nel Sangue abbondante dell’…Agnello nostro, giacivi dentro per riscaldarti,e nel calore intenerirti, ed intenerito aprire il fonte della lagrime. Io cercherò per me il fonte delle lagrime e lo troverò nelle lagrime, nella croce, nei chiodi ed in ultimo nel Sangue vermiglio del mitissimo Gesù.’