+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
La moltiplicazione dei pani nelle mani del Signore e dei Suoi discepoli e la Sua distribuzione al popolo è simbolo ed anticipazione di un miracolo ineffabilmente più grande che è la santa Eucarestia: il pane che diviene nelle mani del Signore e dei Suoi ministri, attraverso i secoli, Gesù Cristo Stesso, il Cristo totale: Christus totus.
La Santa Madre Chiesa col miracolo dei pani ci mette dunque davanti agli occhi il miracolo della santa Eucarestia che è senza eccezione alcuna la cosa più grande e più preziosa del mondo intero, essendo Gesù Cristo Stesso, Che vive in mezzo a noi nella Presenza Reale. In questo mistero, secondo la parola di uno scrittore, Dio ha attraversato per così dire un’infinità di tempo e di spazio per dimorare in questo povero mondo: per avvicinarSi ed unirSi a noi, e noi con Lui. Per amore di Nostro Signore Gesù Cristo nella Presenza Reale bisogna essere pronti a dare la vita.
Si tratta non di una Presenza meramente spirituale, come quando due o tre persone sono riunite nel Suo Nome, bensì, ribadiamo, della Presenza Reale, sostanziale, di Nostro Signore, Corpo, Sangue, Anima, e Divinità: ciò che esige da noi l’onore più grande che ci sia, cioè l’adorazione.
L’adorazione dovuta al Santissimo fu stabilita dalla Chiesa nelle disposizioni seguenti: farsi un segno di croce entrando in chiesa; fare una genuflessione; stare zitti; mettersi umilmente in ginocchio quando viene sull’altare e quando viene alzato dal celebrante, con la parola usata da san Giovanni Battista quando, con gli occhi del corpo, vide il Salvatore così chiaramente come adesso noi Lo vediamo con gli occhi dello spirito: Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi! E poi siamo tenuti ad inginocchiarci per ricevere la santa Comunione (se siamo nello stato di grazia), riceverLa sulla lingua, fare un ringraziamento dopo.
Essendo il Signore realmente presente in chiesa, bisogna tacere non solo con la lingua, ma anche con la mente: scacciando pensieri sconvenienti e distrazioni, ed evitando di osservare gli altri; indirizzando piuttosto la mente ed il cuore verso Colui Che ci ha amati fino alla morte.
L’evangelista racconta che il popolo ‘fu saziato dal cibo che aveva ricevuto’, un’immagine del nostro saziamento nella santa Comunione: ciò che è se stessa immagine del saziamento definitivo dell’anima di Dio in Cielo. Perchè l’uomo fu creato per Dio e si può saziare solo di Dio: non dei beni fisici come i piaceri dei sensi; non dei beni spirituali finite, come sono la musica, la letteratura, le conoscenze di qualsiasi tipo; neanche della somma totale di tutte le bellezze di questo mondo, ma solo del sommo Bene Che è Dio. L’uomo fu creato da Dio: il suo intelletto per conoscere Dio e la sua volontà per amarLo. L’ intelletto per conoscere non le verità finite di questo mondo bensì la verità infinita che è Dio; la volontà per amare non i beni finiti di questo mondo, bensì il bene infinito che è Dio. L’uomo è stato creato in una parola per l’infinito, per il perfetto e per l’eterno.
Solo con Dio può essere saziato l’uomo, solo con Dio può trovare la pace: ‘Ci avete fatti per Voi, e il nostro cuore è irrequieto fin quando non trova la quiete in Voi’ dice sant’Agostino. Fecisti nos ad te: Ci avete fatti con un orientamento verso di Voi; e il cuore è irrequieto donec requiescat in Te: fin quando non trovi la sua quiete in Voi. L’amore è di due tipi: il desiderio per l’unione e l’unione stessa. Il desiderio è il dinamismo attivo che tende all’oggetto; l’unione è il riposo passivo nel possesso e nel godimento dell’oggetto. Siamo protesi verso Dio, e non troveremo la pace se non quando saremo definitivamente uniti a Lui.
Già su questa terra ci possiamo unire a Dio, poichè la santa Eucarestia è Gesù Cristo, e Gesù Cristo è Dio. Nostro Signore ci dice infatti nel vangelo di san Giovanni: ‘Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà più sete… i vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti… chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna’.
La santa Comunione ci unisce a Lui quaggiù, dunque, ma l’unione stabile ed eterna a Lui sarà solo in cielo. Là coloro che si uniscono a Voi ‘si saziano nell’abbondanza della vostra casa, e li dissetate al torrente delle vostre delizie. Ed in voi è la sorgente della vita, alla vostra luce vedremo la luce.’
Evitiamo il peccato, coltiviamo le virtù, preghiamo, compiamo i doveri dello stato di vita, per poter più degnamente riceverLo nella santa Comunione: per prepararci dopo la fine dei nostri giorni quaggiù ad unirci più intimamente a Lui in cielo nell’unione anticipata dalla santa Comunione. Amen.