+ In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Queste ultime Messe dopo l’Epifania, prima del secondo ciclo dell’Anno liturgico, che va fino a Pasqua, le sante Messe cominciano con le parole « Adoráte Deum, omnes Angeli eius » e voglio cogliere l’occasione per parlare dell’Adorazione.
Uno scrittore francese ha detto una volta che si potrebbero risolvere tutti i problemi del mondo se l’uomo facesse una cosa sola, e questa cosa è adorare Dio. Questo è lo scopo della creazione dell’uomo e degli angeli. Questo scopo si raggiunge in parte già sulla terra, ma nella sua pienezza nel cielo.
Ora, l’adorazione è il tipo di onore che e’ dovuto a Dio. L’onore di se stesso e’ l’atteggiameto dovuto ad un altro in virtù della sua eccellenza superiore, per mostrare la propria sottomissione a lui, mentre l’adorazione e’ quell’atteggiamento dovuto proprio a Dio in virtu’ della Sua eccellenza infinita, che esige la nostra pienissima sottomissione. L’obbligo di adorare Dio viene espresso nel primo Comandamento: « Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio avanti a me », perchè questo Comandamento ci comanda di adorare Lui solo come nostro supremo Signore. Viene espresso ugualmente nel Deuteronomio con le parole citate dal nostro Signore Gesù Cristo + a Satana: « Adora il Signore Dio tuo, e a Lui solo rendi culto » (cfr. Tentazioni di Gesù + nel deserto, riportate nei vangeli di: Matteo 4,1-11, Marco 1,12-13 e Luca 4,1-13).
L’adorazione è sia interna, cioè mentale; sia esterna, cioè corporale. L’adorazione interna è più importante di quella esterna, ma tutte e due sono dovute a Dio dall’uomo perchè l’uomo è composto dalla mente e dal corpo, e deve adorare Iddio pienamente, ossia con mente e anima altrettanto. Di fatti l’atto esterno di adorazione è necessario per eccitare il nostro affetto per sottomettersi a Dio, e l’adorazione interna, se è autentica, ci preme a manifestarla in gesti esterni.
L’Adorazione si rende a Dio in tutti gli atti del culto divino, e in un senso particolare nel culto del Santissimo Sacramento, Che, per ricordare, non è ne segno, ne figura, ne virtù (come hanno preteso gli eretici), non è pane che contiene Dio come tutte le cose contengono Dio, non è pane benedetto, non è pane sacro, non è neanche la divinità sotto le apparenze di pane, ma Gesù Cristo + sotto l’apparenza di pane nella Sua divinità e nella sua umanità: Corpo, Sangue, ed Anima: per questo il Santissimo Sacramento esige un culto particolare dell’adorazione.
Per ricordare: quando il Santissimo Sacramento è esposto, si fa una doppia genuflessione e un inchino di testa profondo entrando in chiesa, passando davanti al Sacramento, e lasciando la chiesa; quando il Sacramento è nel tabernacolo, si fa una genuflessione semplice entrando, passando, e uscendo, si prende l’acqua benedetta, si fa un segno di Croce + venendo e partendo, e non si parla. Se si deve comunicare qualche cosa ad altrui nella chiesa, si fa a voce bassa.
In questo riguardo, carissimi fedeli, non possiamo non accennare alla mancanza di adorazione da parte dei fedeli moderni, purtroppo anche dei membri del clero, intermediari che siamo fra Dio e l’uomo, entrando in chiesa e passando davanti al Santissimo senza il minimo segno di rispetto, parlando a voce alta come se fossero in un luogo di incontro pubblico, o in un museo, anche al telefonino, e, carissimi amici, ricevendo la santissima Eucarestia dopo esser mancati alla santa Messa domenicale, o alla santa purezza con altrui o da soli…
La Santa Eucarestia è, come scrive Romano Amerio: il fastigio del sacro, il mezzo per cui tutte le anime vengono condotte indietro all’Uno Dio, che è la loro origine. Non c’è niente che è più grande, più glorioso, ne più prezioso sulla terra. Se abbiamo trascurato la Santissima Eucarestia, abbiamo trascurato tutto!
L’atto principale dell’Adorazione è il Sacrificio, nel quale la sottomissione dell’uomo a Dio viene espressa, nel senso stretto, dalla distruzione di una cosa sensibile che rappresenta l’uomo stesso. Così l’uomo riconosce la Maestà e la perfezione infinite dell’Essere Divino, ed il Suo sovrano dominio sopra l’uomo, che è venuto all’esistenza, che esiste, e che è stato salvato per mezzo Suo.
La distruzione della cosa sensibile rappresenta l’offerta definitiva a Dio della vita e di tutto l’essere dell’uomo: il suo corpo, la sua anima, la sua intelligenza, la sua volontà, e tutto ciò che è.
Il Sacrificio perfetto, l’atto di Adorazione perfetto, è quello del Calvario, perchè è il Sacrificio di Dio a Dio, il puro e il perfetto Sacrificio, il Sacrificio per eccellenza. Questo Sacrificio viene perpetuato nel santo Sacrificio della Messa che è lo stesso Sacrificio.
A questo Sacrificio l’uomo partecipa: il celebrante in modo sacramentale e spirituale, il fedele in modo spirituale. La partecipazione spirituale a questo Sacrificio consiste nel sacrificare se stessi in unione col santo Sacrificio del Calvario. Quanto sublime è la nostra vocazione cattolica, non è per niente che siamo obbligati ad assistere alla Santa Messa ogni settimana!
Adoriamo dunque Dio durante la Santa Messa, e ogni giorno col sacrificio di noi stessi e di tutta la nostra vita e tutta la nostra persona, colle gioie e colle pene, affinchè un giorno possiamo adorarLo + pienamente in Cielo con gli Angeli, secondo lo scopo unico della nostra creazione.
+ In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.