+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Il Signore dice: ‘Io nutro per voi penso pensieri di pace e non di afflizione’ Queste parole esprimono il desiderio del Signore che noi siamo in pace. Perciò, se non siamo in pace: se soffriamo afflizione, tenebre, disturbi, o profondi affanni, non conduciamo ancora pienamente la vita che per noi il Signore vuole, e bisogna chiedersi come possiamo vivere meglio secondo la Sua volontà in tutti gli aspetti della vita, o forse in un aspetto particolare. Perché quando viviamo secondo la Sua volontà siamo in pace, e più viviamo secondo la Sua volontà, più profonda è la pace.
Il Signore non vuole l’afflizione per noi, bensì la pace: il profeta Simeone dichiara che Iddio è venuto per illuminare coloro che erano nelle tenebre e nell’ombra della morte, per indirizzare i loro nostri piedi sulla via della pace; similmente, la parola con la quale il Signore iniziò l’opera della Redenzione, tramite l’amabasciata dell’Arcangelo san Gabriele, era ‘Ave’, che significa Pace e Gioia; il coro degli angeli nel cielo alla natività del Signore cantavano ‘Pace agli uomini di buona volontà’. Così anche alla fine della vita terrena, alla vigilia della Sua uscita da questo mondo, il Signore dice agli apostoli: ‘La pace vi lascio, la Mia pace vi do; e, Risorto dalla morte, annunzia loro: ‘La pace sia con voi.’
Che cos’è la pace? Sant’Agostino la definisce come ‘la tranquillità dell’ordine’. Uno stato sarà in pace in se stesso quando è ordinato, quando i rapporti tra i suoi membri sono ordinati; sarà in pace con altri stati quando i rapporti con essi sono ordinati; un’anima sarà in pace in se stessa quando è ordinata; e sarà in pace col mondo esterno, con Dio e col prossimo, quando agisce verso di loro in maniera ordinata.
Quando è ordinata un’anima? Quando è ben’ordinata? Quando le sue facoltà operano come devono. Le facoltà dell’anima sono la conoscenza, la volontà, e le facoltà dei sensi, ovvero (semplificando) le emozioni e la fantasia. La conoscenza opera come si deve quando conosce Dio, e le cose nel loro rapporto a Dio: questa è la Fede; la volontà opera come deve quando vuole bene a Dio, quando ama Dio, e tutti gli uomini in Dio: questa è la Carità; le emozioni operano come devono quando sono controllate, regolate, moderate dalla ragione (ovvero dalla conoscenza e dalla volontà) cosicché la Carità, la speranza, la gioia si indirizzino ai beni veri: ciò che è davvero buono; e l’odio, la paura, la tristezza si indirizzino ai mali veri, come il peccato. Quando l’anima è ben ordinata in questo mondo, possiede la pace.
E’ troppo facile perdere la pace quando pecchiamo, quando ci sbagliamo, quando qualcuno ci ferisce, anche con solo una parola. Perdiamo la pace: siamo assaliti da disturbi, ansia, persino l’orrore. Perdiamo fiducia in Dio, ci allontaniamo da Lui. Bisogna vedere i tempi attuali anche come tempi di prova e di tentazione: tentazione di perdere la pace. Bisogna offrire la sofferenza a Dio, cacciare escludere i pensieri negativi dall’anima, e riempirla piuttosto con atti di Fede, Speranza e di Carità verso Dio. Questo è vero anche nel caso del peccato: ci confessiamo, andiamo avanti serenamente col proponimento di ammigliorarci.
Nostro Signore Gesù Cristo, Principe della pace, ci dice: ‘Vi do la Mia pace: non come la dà il mondo: Io ve la do.’ Perché il mondo non dà ha la pace, ed il cuore del figlio del mondo non possiede la pace, perché le facoltà della sua anima non sono ordinate e non funzionano come si devono. La sua conoscenza conosce esclusivamente le cose di questo mondo: conosce le cose terrene; la sua volontà vuole e ama solo il proprio benessere; le sue passioni (staccate dalla ragione e dalla volontà) tumultuano, cercando le proprie gratificazioni e tormentandolo. Il figlio del mondo cerca la gioia e la felicità costanti, e trova l’afflizione; l’uomo di Dio cerca la volontà del Signore sempre e trova la pace: il suo premio in terra è la pace, che è la condizione della più grande gioia e felicità possibili quaggiù, ma che nasce sopratutto dal combattimento, dalla pazienza, dalla negazione di se stessi, e dal portare la croce; il suo premio in cielo sarà la Beatitudine eterna.
Chiediamo la grazie di acquistare queste benedizioni per l’intercessione della Madonna, Regina della pace, mentre indirizziamo i nostri piedi sulla via della pace. Amen.
+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.