+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Ma non è infatti sorprendente che gli angeli accompagnino e assistano nostro Signore qui sulla terra, quando ricordiamo i principali eventi della sua vita terrena: All’incarnazione venne l’arcangelo Gabriele; alla Sua nascita apparve nel cielo una grande moltitudine di angeli; altri parlavano ai pastori. Allo stesso modo, gli angeli Lo servirono all’inizio del Suo ministero pubblico; un angelo venne da Lui nell’orto di Getsemani; altri erano presenti nella Tomba e all’Ascensione. Sicuramente molti furono presenti anche alla Sua morte, come grandi artisti hanno rappresentato nei loro quadri, sebbene ciò non sia raccontato nei Vangeli. Quindi non dobbiamo stupirci di sentire nella liturgia dell’apostolo san Giacomo: “Tutti tacciano e tremino di timore, e ritraggano i pensieri dalle cose terrene, perché il Re dei re, il Signore dei signori sta per venire per essere immolato sull’altare e per essere dato in pasto ai fedeli. I cori degli angeli gli vanno davanti con maestà e potenza, coprendosi il volto e cantando cantici di gioia e di esultanza».
Ma se così adorano Nostro Signore quando entra nella chiesa, come Lo adoreranno nel momento della sua immolazione? Leggiamo della loro azione durante la Santa Messa come di “concelebrazione”, tanto intimamente assistono e si uniscono ai sacri misteri che si compiono sull’altare. Tremunt potestates: le potenze del cielo tremano. Santa Brigida ebbe il privilegio di assistere in ispirito a ciò che avvenne nell’alto dei Cieli durante la consacrazione. Ella narra come vide l’Ostia Santissima, sotto le sembianze di un Agnello, avvolta dalle fiamme e circondata da angeli innumerevoli come particelle di polvere in un raggio di sole, adorarLo e servirLo come facevano anche una moltitudine innumerevole di Beati. Udì le stelle del firmamento e tutte le potenze del Cielo che facevano dolce melodia mentre si muovevano sui loro percorsi prestabiliti… l’armonia risuonava in lungo e in largo: con essa si mescolavano le voci di innumerevoli spiriti celesti, cantando in toni di ineffabile dolcezza. I cori angelici rendevano umile riverenza al sacerdote; i diavoli tremavano di paura e fuggivano sgomenti. P. Martin von Cochem annota nel suo libro sulla Santa Messa, da cui queste considerazioni sono principalmente tratte: «Come i nemici di Cristo caddero a terra quando pronunciò le parole: “Sono io”, così quando le parole sono pronunciate: “Questo è il Mio Corpo” i demòni si voltano e fuggono.” Deo Gratias!
+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.