+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Ma l’assistenza alla santa Messa come espia i nostri peccati? Non lo fa direttamente: solo i sacramenti del battesimo, della confessione, e dell’estrema unzione effettuano il perdono direttamente. Lo fa indirettamente, cioè suscitandone nei nostri cuori una sincera contrizione. Questo è uno dei poteri più sublimi della Santa Messa che non occorre mai dimenticare. Come si può convertire un peccatore indurito? Prova a discutere con lui; prova a toccargli la coscienza indurita come l’incudine dai colpi del martello di innumerevoli peccati; prova a parlargli: si addormenterà; prova ad allarmarlo con il pensiero dell’Inferno: riderà.
San Vincenzo Ferreri scrive che è un miracolo più grande che un peccatore moribondo si converta, che risuscitare un morto alla vita. Ma se almeno possiede la Fede, portiamolo alla Santa Messa affinchè si versi sul suo capo il Sangue dell’Agnello Innocente. Avviciniamolo a Gesù, che confidò a santa Gertrude la Grande: « Credi… e non dubitare mai che ogni giorno desidero con lo stesso amore e con la stessa forza di essere immolato sull’altare per ogni peccatore come ho sacrificato Me Stesso in croce per la salvezza del mondo. Perciò non c’è nessuno, per quanto grave sia il peso del peccato, che non possa sperare nel perdono, se offre al Padre la Mia Vita e la Mia Morte Immacolata, purché creda che così possa ottenere il frutto benedetto del perdono ».
Nostro Signore Benedetto chiede con queste parole al peccatore l’offerta del cuore, ma quanto sarà più efficace l’offerta, se costituisce l’offerta del Signore di Sé Stesso, a cui partecipa il peccatore nella Santa Messa?
In termini simili s’indirizza Nostro Signore a santa Mechtilde: « Tanta è la mia longanimità quando vengo all’ora della Messa, che non vi è presente un peccatore per quanto grande, con il quale non sopporto pazientemente, ed al quale, purché lo desideri, non concedo volentieri il perdono dei peccati ».
Uniamoci dunque alla finalità espiatoria della Messa ogni volta che ci assistiamo, chiedendo la contrizione e il perdono dei nostri peccati: in tutta la Messa, ma in particolar modo nel momento della consacrazione; durante il Confiteor e il triplice battito del petto; quando il celebrante prega che Dio Onnipotente che abbia pietà di voi, vi perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna… che il Signore Onnipotente e Misericordioso ci conceda il perdono, l’assoluzione, la remissione dei peccati; quando prega il Kyrie eleison; quando prega la colletta, la preghiera segreta, ed altre preghiere che implorano il perdono; quando alza l’Ostia Immacolata e il Calice di Salvezza, quando prega tre volte: « Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi… donaci la pace. »
« … Affinché possiamo caricare i nostri peccati sull’Agnello Immacolato, come vittima immolandosi sull’altare, presentato lì dalla Sua Madre Immacolata: affinché Egli possa espiarne tutti nella Sua infinita bontà. In questo modo imitiamo il celebrante all’inizio della santa Messa, mentre si inchina davanti all’altare nel Confiteor in spirito di umiltà e di abbassamento completo: presentandosi come carico dei peccati dell’umanità davanti al Padre Eterno, scrive Marchantius, rappresentando così Cristo sul Monte degli Ulivi quando si prostrò sotto il peso dei peccati del mondo intiero che Gli erano stati posti addosso, e quando, cadendo sul volto, il Suo sudore divenuto come gocce di sangue, pregò il Padre celeste nell’Opera divina della salvezza del mondo. Amen.
+ In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.