In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
San Francesco di Sales, nel suo Trattenimento parla mirabilmente della generosità nelle sue relazioni con l’umiltà, che deve sempre accompagnarla: «L’umiltà – egli dice – crede di non poter nulla, avuto riguardo alla cognizione della nostra povertà, della nostra fragilità… e, all’opposto, la generosità ci fa dire con San Paolo: Posso tutto in Colui che mi conforta.
L’umiltà ci fa diffidare di noi stessi e la generosità ci fa confidare in Dio… Vi sono alcuni che si compiacciono in un’umiltà falsa e sciocca, che impedisce loro di rimirare in loro stessi quello che Dio vi ha messo di buono. Hanno torto su tutta la linea, poiché i beni che Dio ha messi in noi vogliono essere riconosciuti… a gloria della divina bontà che ce li ha dati… L’umiltà che non produce la generosità è senza dubbio falsa…
La generosità poggia sulla confidenza in Dio, ed essa imprende a fare generosamente tutto quanto le viene comandato… per quanto difficile possa essere… E cosa mai potrà impedirmi di arrivarci (dice essa), mentre sono certissima che colui che ha incominciato l’opera della mia perfezione, la compirà? (Fil 1, 6).
Tale deve essere la generosità dei principianti. Tutti i santi parlano allo stesso modo. Anche Nostro Signore ha detto: «Chiunque dopo avere messo mano all’aratro volge indietro lo sguardo, non è adatto per il regno di Dio» (Lc 9, 62) .
È necessario appartenere a quei tali di cui egli disse: «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati»; essi gusteranno quaggiù come il preludio della vita eterna e la faranno santamente desiderare agli altri lavorando per la loro salvezza.
In Nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen