+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Oggi concludiamo le nostre meditazioni sulle quattro finalità della santa Messa, che sono l’Adorazione, l’Espiazione, la Petizione, ed il Ringraziamento. Osorio dice: « Se qualcuno ti ha conferito un grande dono, sei tenuto a manifestare ampia riconoscenza per non sembrare ingrato al tuo benefattore. Ciò è particolarmente vero se abbiamo richiesto il dono. Se l’abbiamo chiesto e l’abbiamo ricevuto, è giusto che dovremo esserne grati ».
Ma cosa abbiamo effettivamente ricevuto da Dio? Quale vantaggio? Tutto ciò che abbiamo – la famiglia, gli amici, i beni, la salute, la conoscenza, la vita, l’essere e tutto ciò che siamo, ma soprattutto la vita soprannaturale attraverso il Battesimo, con la promessa della vita eterna. Ma non è pur vero che Dio si è dato a me morendo per me sulla croce, affinché Lo possedessi per sempre in Cielo? E non è vero che L’ho ricevuto personalmente, e Lo ricevo personalmente nel Santissimo Sacramento dell’Altare? Allora come non ringraziarLo per questo, per i beni finiti che mi dà, per avermi elevato alla vita soprannaturale ed eterna, e per il Bene infinito che è Lui stesso?
La più grande forma di ringraziamento è la santa Messa. La Messa è il ringraziamento per eccellenza: per questo è chiamata la santa Eucaristia, che significa ringraziamento. I testi della santa Messa offrono una espressione sublime di ringraziamento. Nel Gloria preghiamo: Noi Vi lodiamo, Vi benediciamo, Vi adoriamo, Vi glorifichiamo, Vi rendiamo grazie per la Vostra gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente.
Qui rendiamo grazie a Dio come al Signore di tutti, come al Padre divino, il Principio senza principio, non per i benefici che ci ha dato, ma per un fine ancora più nobile e sublime, per un fine che è del tutto trascendente, e questo per la Sua Stessa gloria. Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. Ci annientiamo, per così dire, davanti a Sua Maestà infinita; e, come una mera partecipazione lontana al Suo proprio Essere e alla Sua propria Gloria, Lo ringraziamo per Sé Stesso.
Al Prefazio preghiamo: « Rendiamo grazie al Signore nostro Dio: È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Vi rendiamo grazie… ». Qui ancora enumeriamo gli attributi del Dio assolutamente trascendente: il Signore Santo, il Padre, Iddio Onnipotente ed Eterno.
Tale è dunque l’espressione del nostro ringraziamento verso Dio. Ma basta esprimerGli il nostro ringraziamento? Basterebbe passare tutta la vita in ginocchio ringraziandoLo? Basterebbe offrire ogni nostra azione in ringraziamento a Dio per ogni benedizione che ci ha elargito nella vita e che ci promette per tutta l’eternità, culminando nel dono stesso di Sé? È davvero una pratica eccellente fare tutto ciò che facciamo con una santa intenzione come il ringraziamento, la riparazione o l’amore di Dio. Ma è sufficiente per rendere grazie per ciò che è Infinito?
Solo l’Infinito può confrontarsi con l’Infinito. Questo vale per tutte le finalità della Messa. Possiamo adorare Dio adeguatamente solo unendoci all’atto di adorazione che Egli compie nel santo Sacrificio sul monte Calvario perpetuato nella santa Messa. Possiamo adorarLo adeguatamente solo unendo la nostra offerta di noi stessi alla Sua offerta di Sé a Dio Padre in quell’atto di adorazione. Possiamo solo espiare i nostri peccati con i quali abbiamo infinitamente offeso il Dio Infinito unendoci all’infinito atto di espiazione compiuto da Dio stesso. Possiamo chiederGli adeguatamente benefici e soprattutto quelli della nostra eterna salvezza e quella degli altri unendoci all’infinito atto di supplica che Egli fa a Dio Padre nel Santo Sacrificio della Messa, con cui Dio dona Dio a noi, come solo Dio può. Lo stesso vale per il ringraziamento: « che cosa renderò al Signore per tutte le cose che mi ha reso? » (Sal 115,12); « offri a Dio un sacrificio di lode e rendi i tuoi voti all’Altissimo ». (Sal 49,14). Dice sant’Ireneo: « Perché questa santa Messa è stata istituita affinché non appariamo ingrati verso il nostro Dio ». Vale a dire, come spiega padre Martin von Cochem: « Se non fosse per il sacrificio della Messa, non avremmo nulla al mondo intiero con cui rendere adeguatamente grazie a Dio per i benefici che da Lui abbiamo ricevuto ».
La preghiera prima che il celebrante riceva la santa Comunione esprime il sentimento di ringraziamento che dovrebbe essere nostro per tutto ciò che abbiamo ricevuto, culminando nel dono che Dio ci fa di Sé Stesso. « Cosa posso offrirVi in cambio di tutto ciò che ho ricevuto? » In ringraziamento per aver ricevuto Dio, offriamo Dio a Dio: Dio viene offerto in ringraziamento a Dio.
Scrive Segneri: « Fu l’abbondanza del Suo amore che Lo indusse non solo a caricarci di benefici, ma a mettere alla nostra portata i mezzi migliori per ringraziarLo di quei benefici. Apprezziamo dunque i nostri privilegi e avvantaggiamocene! Quando ascoltiamo la Messa, Cristo, immolatoSi per noi a Dio Padre, diviene nostro, e con Lui otteniamo il possesso dei suoi infiniti meriti e siamo in grado di offrirli a Dio Padre per alleggerire il pesante carico che grava su di noi ».
Concludiamo con la preghiera dello stesso padre Martin von Cochem, sulla cui opera si basa questa serie di articoli: « Lode e grazie a Voi, o Signore Gesù Cristo, da me stesso e da tutte le cose create, che per il Vostro purissimo amore per noi avete istituito la santa Messa e ne avete fatto per noi un canale di innumerevoli misericordie e grazie. Come doveroso riconoscimento dei Vostri favori, offro a Voi e per Voi alla Santissima Trinità tutta la lode e il ringraziamento a Voi resi in tutte le sante Messe fino alla fine dei tempi. Prego ed imploro i cori degli Angeli e tutta la compagnia dei redenti di lodare e magnificare il Vostro Santissimo Nome insieme a noi per tutta l’eternità. Amen.
+ In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.