1.Il peccato
Il peccato è un’offesa a Dio e allontana l’uomo da Lui.
I peccati si dividono in peccati mortali e veniali. I peccati mortali sono:
- Di materia grave
- Commessi con piena avvertenza
- Con deliberato consenso
Se non confessati vengono puniti con le pene dell’Inferno.
Esempi di peccati di materia grave sono:
- Tutti quelli contro la purezza
- La mancanza alla santa Messa domenicale senza giusta causa
- La bestemmia
- L’aborto deliberato
- L’accostarsi ad un sacramento, come la cresima, il matrimonio, la santa Comunione, nello stato di peccato mortale
- Il tacere deliberatamente un peccato mortale in confessione.
I peccati veniali sono quelli dove manca almeno una delle tre condizioni sopracitate.
2. i Dieci Comandamenti ed i Cinque Precetti
Il primo comandamento, Non avrai altro Dio all’infuori di me, proibisce l’idolatria, la superstizione, il sacrilegio, lo spiritismo, l’eresia, l’invocazione del demonio, l’aggregarsi alle false religioni ed alle sette anticristiane e l’ignoranza delle verità della Fede.
Il secondo comandamento, Non nominare il nome di Dio invano, proibisce di nominare il nome di Dio senza rispetto, di bestemmiare contro Dio, la Santissima Vergine, o i Santi e di far giuramenti falsi, illeciti o inutili.
Il terzo comandamento, Ricordati di santificare le feste, ci comanda di assistere devotamente al santo Sacrificio della Messa la domenica e gli altri giorni di festa e ci proibisce le opere servili in quei giorni.
Il quarto comandamento, Onora il padre e la madre, comanda di rispettare i propri genitori e superiori e di obbedire loro in tutto ciò che non è peccato; nonché di rispettare le leggi civili, purché non contrarie alla legge di Dio.
Il quinto comandamento, Non ammazzare, proibisce di uccidere, picchiare o ferire il prossimo, di offenderlo con parole, di volergli male e di imprecare. Proibisce altrettanto il suicidio e il procurare o consigliare l’aborto.
Il sesto comandamento, Non commettere atti impuri, proibisce gli atti impuri da soli (la masturbazione) o con altri fuori del matrimonio, soprattutto se le persone sono dello stesso sesso, o se almeno una di esse è sposata ad un’altra (anche nel caso dei “divorziati risposati”). Proibisce altrettanto gli atti impuri dentro il matrimonio che siano opposti ai suoi scopi (ad es. la contraccezione o il coitus interruptus) come anche guardare immagini indecenti e ogni parola contro la castità. La preghiera, soprattutto alla Madonna, è necessaria per mantenere la castità.
Il settimo comandamento, Non rubare, proibisce di prendere, trattenere o danneggiare le cose altrui, di non pagare per malizia i giusti debiti o la dovuta mercede e di non lavorare conforme al proprio dovere. La giustizia richiede che le cose in questione vengano restituite e il danno risarcito.
L’ottavo comandamento, Non dire falsa testimonianza, proibisce di attestare il falso nel giudizio, diffamare, mormorare, calunniare, adulare, dare giudizi temerari e mentire. La giustizia richiede che il danno arrecato all’altrui fama venga riparato.
Il nono comandamento, Non desiderare la donna d’altri, proibisce di trattenersi deliberatamente su pensieri impuri.
Il decimo comandamento, Non desiderare la roba d’altri, proibisce il desiderio di privare altri sulle sue cose e di acquisire cose ingiustamente.
I Cinque Precetti della Chiesa
- Udire la santa Messa tutte le domeniche e feste comandate e non lavorare in quei giorni (le feste comandate sono la Natività, l’Epifania, la Circoncisione/Maria Santissima Madre di Dio, l’Immacolata Concezione, l’Assunzione, Tutti i Santi).
- Astenersi dalla carne e digiunare nei giorni stabiliti dalla Chiesa (astenersi dalla carne in tutti e i singoli venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con il 19 o il 25 marzo, e digiunare il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì santo).
- Confessarsi almeno una volta all’anno.
- Comunicarsi almeno alla Pasqua di Resurrezione.
- Sovvenire alle necessità della Chiesa.
3. Come Confessarsi
– suscitare il pentimento di avere offeso Dio, il Sommo Bene
– mettersi in ginocchio, e dopo aver specificato la data dell’ultima confessione, accusarsi di tutti i peccati mortali ed idealmente anche di tutti quelli veniali, commessi dopo l’ultima confessione; accusarsi altrettanto di tutti quelli dimenticati o deliberatamente taciuti nel passato
– Specificare il genere di peccato chiaramente e senza ambiguità, e la frequenza almeno approssimativa, non dissimilandola
– non sfogarsi trattando il colloquio come un tipo di seduta psicologica; non divagarsi entrando in dettagli irrilevanti che non toccano il tipo o la frequenza del peccati, come i peccati commessi da latri ecc.
– recitare l’atto di dolore e compiere la penitenza.